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Track details

Difficulty

E

Nizzola

Verghere

Località della Val di Sur a mt. 560 s.l.m. Raggiungibile su stradina sterrata per lunghi tratti pianeggiante che termina in un piccolo parcheggio da cui parte uno dei sentieri più frequentati per arrivare al Rifugio allo Spino, il 201 ex 1.

Il percorso verso il Passo Spino si snoda per un primo tratto lungo il corso del torrente Barbarano in un ambiente boscoso e umido e bisogna fare attenzione perché possono esserci tratti scivolosi. In estate, nelle giornate più calde, le cascatelle e le pozze d’acqua del torrente costituiscono un piacevole refrigerio. In inverno spesso il torrente è ghiacciato

Rifugio Pirlo

Rifugio Tenente Medico Giorgio Pirlo allo Spino,  mt. 1165

Il rifugio sorge in punto estremamente panoramico sopra il Lago di Garda di cui si può godere la magnifica vista.

La gestione del Rifugio G.Pirlo allo Spino è da tempo aggiudicata all’Associazione Mato Grosso che già gestisce numerosi rifugi sulle alpi ed in Perù.

Ciò che contraddistingue questa nuova gestione è la rotazione dei volontari di servizio al rifugio che, pur alternandosi settimanalmente, garantiscono sempre un’ accoglienza di buon livello.

Inoltre, particolare non trascurabile, i soldi raccolti nella gestione vengono utilizzati per iniziative di solidarietà in Perù.

Invitiamo i soci e gli amici della montagna a sostare al rifugio Spino dove riceveranno sicuramente una buona accoglienza oltre che gustare specialità bresciane come i famosi casoncelli.

Posti Letto: 32 | Posti Pranzo: 50 | Posti Tavola Esterni: 30 | Posti Locale Invernale: 20

Apertura su richiesta.

Curiosità: Il fabbricato, che fu sede della caserma della Guardia di Finanza e, durante la Grande Guerra, caposaldo della linea arretrata del Fronte Italiano, è stato restaurato e trasformato in Rifugio Alpino, grazie ai lavori iniziati nel 1965 dai volontari del Club Alpino Italiano – sezione di Salò e dedicato al salodiano Tenente Medico Giorgi Pirlo caduto in Grecia durante la II Guerra Mondiale.

Passo Spino

A mt 1160 s.l.m. il passo dello Spino è situato tra il Monte Spino a nord-ovest e il Monte Pizzocolo a sud-est, la vista spazia sull’omonimo Monte Spino, le Marmere e il Monte Forametto. Nei pressi del passo si segnalano un faggio ed un frassino monumentali.

L’itinerario il lieve discesa verso il Pirello si snoda attraverso boschi cedui prima di faggio e poi di castagno.

Curiosità: Nelle vicinanze si trovano i resti di un eremo, ruderi di guerra e un roccione, utilizzato spesso come palestra di roccia per istruzione ed allenamento, indicato localmente con “Via Ferrata Ernesto Franco”. Il Passo dello Spino è da tempo passaggio naturale per molti uccelli migratori.

Nei pressi del passo, infatti, è stato ripristinato nel 1999, dalla Regione Lombardia e dall’Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), l’Osservatorio Ornitologico Regionale “Antonio Duse” di Passo Spino. Presso l’osservatorio è così ripresa l’attività di “inanellamento”, ovvero la cattura di uccelli seguita da misurazione e marcatura e da successivo rilascio, coordinata a livello europeo dall’EURING (The European Union for Bird Ringing), a livello nazionale dall’ INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) e a livello regionale dalla Regione Lombardia.

Le prime attività di “inanellamento” furono coordinate dal Dottor Antonio Duse (nato a Salò, medico di Gabriele d’Annunzio e direttore dell’Ospedale di Salò, cultore della tradizione dell’uccellagione) e continuarono dal 1929 al 1933 (cfr “Il monte Pizzocolo una sentinella sul lago di Garda” Roberto Dall’Olmo ed. Grafo pag. 89).

Fuori da questo itinerario ma sempre nei pressi del passo si trova un castagno di circonferenza di 5 metri del “Segagnoi” salendo dalla valle di Archesane.

Pirello

Località/ parcheggio a mt 1030 s.l.m. sulla costa orientale della val di Sur (= Valle di sopra) raggiungibile tramite una strada sterrata accessibile alle auto.

L’itinerario, CAI 280, verso il Colomber tutto in discesa si svolge su una strada sterrata che è possibile accorciare approfittando di numerose scorciatoie.

Curiosità: nell’alta val di Sur così come nei monti del Parco Alto Garda bresciano è possibile imbattersi nei c.d. cùei ripari naturali tra le rocce che in alcuni periodi dell’anno diventavano una dimora abituale per chi sul monte pascolava gli animali, si dedicava al taglio dell’erba, della legna o alla produzione del carbone.

Il vivere sui monti nella durezza dei tempi passati racimolando tutto quanto il monte poteva dare richiedeva almeno un riparo sicuro dove proteggersi dall’inclemenza del tempo, per preparare e consumare un po’ di cibo caldo e per passare la notte su giacigli fatti di frasche e fieno.

In alta val di Sur si segnala, vicino ad una sorgente, il Cuél del’Aser tra i più belli del Parco (cfr “Andar per Cùei” di Roberto Didi Lanzini ed. Grafo 2007).

Colomber

Località posta a mt 380 s.l.m. in San Michele, frazione del comune di Gardone Riviera ai piedi della bella Val di Sur (ndr. Valle di sopra). Deve il suo nome ad un luogo (columbarium) dove nidificavano una volta i colombi.

Curiosità: con una deviazione di circa 40 min (A/R) è raggiungibile a piedi su strada asfaltata (nell’ultimo tratto dell’andata coincide con la B.V.G. = Bassa via del Garda – CAI 217) un meraviglioso punto panoramico della frazione di San Michele nei pressi della omonima chiesetta, eretta in onore dell’arcangelo, che è nominata per la prima volta nel 1279. Da lì lo sguardo spazia sulle colline moreniche della sponda sud del Lago di Garda e, verso est, fino al monte Pastello, oltre la valle dell’Adige.

Selva – Fontane

Selva è un crocevia in località Fontane presso San Michele, frazione di Gardone Riviera. Il crocevia segna l’inizio del sentiero CAI 214 ex 14.