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Passo di Guine

Cascina Trat

A mt 695 s.l.m. La località è situata nella valle del Traversante, dal nome dell’omonimo torrente, che sale verso NNE da Collio Valsabbia. Il percorso in questo tratto, senza pendenze accentuate, sale e si svolge lungo la dorsale che fa da spartiacque tra l’entroterra del basso lago di Garda e la Valsabbia. Nelle immediate vicinanze della cascina si trova la Fontana dei Manni (dal nome della famiglia proprietaria della cascina stessa) dove è possibile fare provvista d’acqua. Il paesaggio è caratterizzato da boschi di latifoglie alternati a vegetazione naturale erbacea e cespuglietti.

Curiosità: In tutta la zona è frequente imbattersi nel c.d. “Roccolo”, postazione fissa di caccia alla selvaggina migratoria a testimonianza della forte tradizione venatoria nella provincia. Oggi si presenta come una struttura di alberi generalmente a semicerchio intorno ad un capanno di varie forme, spesso mimetizzato con cespugli e rampicanti. Gli alberi che formano il semicerchio sono piante di buttata principali, adeguatamente potate, poste a distanza regolare. Tra una pianta e l’altra sono poste pertiche orizzontali ben evidenti con funzione di posatoi.

Nella struttura sociale delle valli bresciane, rimasta invariata per secoli, era in uso un’ organizzazione economica dove trovavano spazio tutte le attività connesse all’utilizzo del bosco che sempre hanno costituito per la popolazione una valida integrazione del reddito agro-pastorale. Questa organizzazione ha contribuito al radicarsi nella popolazione dell’ uso di sistemi come l’archetto o altri mezzi rudimentali di cattura della fauna migratoria. Le tese degli archetti erano messe in funzione dai proprietari degli appezzamenti di bosco e nelle proprietà comunali e venivano normalmente concesse mediante asta al miglior offerente.

Con l’annessione al Regno di Sardegna e l’estensione nel 1859 della relativa legislazione, viene vietato l’uso della caccia con  lacci e trabocchetti di qualsiasi genere. In Valle Sabbia veniva concesso ai residenti il libero possesso per la tesa delle reti, degli archetti e dei roccoli nei boschi, anche di durata triennale, per cui i comuni bresciani cercarono di difendere l’uso dei sistemi tradizionali. Alle varie deroghe si pose fine con un decreto del Prefetto di Brescia nel 1912 che sancì la fine della caccia legale con gli archetti. Ancora oggi queste zone presentano la densità di Roccoli tra le più alte in provincia (cfr pag. nn. 23-30, 43 e 76 in “Luoghi di pasture” La compagnia della stampa Massetti Rodella editori 2003).

Cascina Pozze

Cascina Pozze: bella località situata a mt 1060 s.l.m. alla testa della valle del Traversante che sale verso NNE da Collio Valsabbia (fraz. di Vobarno) fino al vicino valico del Ruer de la Saetta che si raggiunge lasciando la mulattiera per prendere il sentiero CAI 288 ex 9.

La cascina è di proprietà privata e all’interno del terreno pascolano liberamente animali da fattoria.

 

Ruer de la Saetta

A mt. 1139 s.l.m. è un valico tra la valle del torrente Traversante e la valle del Sur (o valle del torrente Barbarano), per cui è un punto panoramico molto interessante che mette in comunicazione una valle minore e laterale della Valsabbia con la valle dell’entroterra gardesano che costituisce la via di accesso più immediata al Rifugio G. Pirlo allo Spino.

Il sentiero CAI 288 ex 9, che procede verso il rifugio dapprima scende verso l’incrocio con il sentiero 286 della Val Lobbia per poi risalire sul Dosso dove c’è il bivio che porta al Buco del Tedesco, da lì scende al Cuel delle Marmere (riparo naturali tra le rocce) e poi risale fino a giungere alla sorgente dell’acqua della Costa Mandria a 100 mt dal rifugio.

Rifugio Pirlo

Rifugio Tenente Medico Giorgio Pirlo allo Spino,  mt. 1165

Il rifugio sorge in punto estremamente panoramico sopra il Lago di Garda di cui si può godere la magnifica vista.

La gestione del Rifugio G.Pirlo allo Spino è da tempo aggiudicata all’Associazione Mato Grosso che già gestisce numerosi rifugi sulle alpi ed in Perù.

Ciò che contraddistingue questa nuova gestione è la rotazione dei volontari di servizio al rifugio che, pur alternandosi settimanalmente, garantiscono sempre un’ accoglienza di buon livello.

Inoltre, particolare non trascurabile, i soldi raccolti nella gestione vengono utilizzati per iniziative di solidarietà in Perù.

Invitiamo i soci e gli amici della montagna a sostare al rifugio Spino dove riceveranno sicuramente una buona accoglienza oltre che gustare specialità bresciane come i famosi casoncelli.

Posti Letto: 32 | Posti Pranzo: 50 | Posti Tavola Esterni: 30 | Posti Locale Invernale: 20

Apertura su richiesta.

Curiosità: Il fabbricato, che fu sede della caserma della Guardia di Finanza e, durante la Grande Guerra, caposaldo della linea arretrata del Fronte Italiano, è stato restaurato e trasformato in Rifugio Alpino, grazie ai lavori iniziati nel 1965 dai volontari del Club Alpino Italiano – sezione di Salò e dedicato al salodiano Tenente Medico Giorgi Pirlo caduto in Grecia durante la II Guerra Mondiale.

Passo Spino

A mt 1160 s.l.m. il passo dello Spino è situato tra il Monte Spino a nord-ovest e il Monte Pizzocolo a sud-est, la vista spazia sull’omonimo Monte Spino, le Marmere e il Monte Forametto. Nei pressi del passo si segnalano un faggio ed un frassino monumentali.

L’itinerario il lieve discesa verso il Pirello si snoda attraverso boschi cedui prima di faggio e poi di castagno.

Curiosità: Nelle vicinanze si trovano i resti di un eremo, ruderi di guerra e un roccione, utilizzato spesso come palestra di roccia per istruzione ed allenamento, indicato localmente con “Via Ferrata Ernesto Franco”. Il Passo dello Spino è da tempo passaggio naturale per molti uccelli migratori.

Nei pressi del passo, infatti, è stato ripristinato nel 1999, dalla Regione Lombardia e dall’Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), l’Osservatorio Ornitologico Regionale “Antonio Duse” di Passo Spino. Presso l’osservatorio è così ripresa l’attività di “inanellamento”, ovvero la cattura di uccelli seguita da misurazione e marcatura e da successivo rilascio, coordinata a livello europeo dall’EURING (The European Union for Bird Ringing), a livello nazionale dall’ INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) e a livello regionale dalla Regione Lombardia.

Le prime attività di “inanellamento” furono coordinate dal Dottor Antonio Duse (nato a Salò, medico di Gabriele d’Annunzio e direttore dell’Ospedale di Salò, cultore della tradizione dell’uccellagione) e continuarono dal 1929 al 1933 (cfr “Il monte Pizzocolo una sentinella sul lago di Garda” Roberto Dall’Olmo ed. Grafo pag. 89).

Fuori da questo itinerario ma sempre nei pressi del passo si trova un castagno di circonferenza di 5 metri del “Segagnoi” salendo dalla valle di Archesane.

Pirello

Località/ parcheggio a mt 1030 s.l.m. sulla costa orientale della val di Sur (= Valle di sopra) raggiungibile tramite una strada sterrata accessibile alle auto.

L’itinerario, CAI 280, verso il Colomber tutto in discesa si svolge su una strada sterrata che è possibile accorciare approfittando di numerose scorciatoie.

Curiosità: nell’alta val di Sur così come nei monti del Parco Alto Garda bresciano è possibile imbattersi nei c.d. cùei ripari naturali tra le rocce che in alcuni periodi dell’anno diventavano una dimora abituale per chi sul monte pascolava gli animali, si dedicava al taglio dell’erba, della legna o alla produzione del carbone.

Il vivere sui monti nella durezza dei tempi passati racimolando tutto quanto il monte poteva dare richiedeva almeno un riparo sicuro dove proteggersi dall’inclemenza del tempo, per preparare e consumare un po’ di cibo caldo e per passare la notte su giacigli fatti di frasche e fieno.

In alta val di Sur si segnala, vicino ad una sorgente, il Cuél del’Aser tra i più belli del Parco (cfr “Andar per Cùei” di Roberto Didi Lanzini ed. Grafo 2007).

Colomber

Località posta a mt 380 s.l.m. in San Michele, frazione del comune di Gardone Riviera ai piedi della bella Val di Sur (ndr. Valle di sopra). Deve il suo nome ad un luogo (columbarium) dove nidificavano una volta i colombi.

Curiosità: con una deviazione di circa 40 min (A/R) è raggiungibile a piedi su strada asfaltata (nell’ultimo tratto dell’andata coincide con la B.V.G. = Bassa via del Garda – CAI 217) un meraviglioso punto panoramico della frazione di San Michele nei pressi della omonima chiesetta, eretta in onore dell’arcangelo, che è nominata per la prima volta nel 1279. Da lì lo sguardo spazia sulle colline moreniche della sponda sud del Lago di Garda e, verso est, fino al monte Pastello, oltre la valle dell’Adige.

Nizzola

Incrocio Casa Cler

L’incrocio Casa Cler raccorda i sentieri CAI 217B proveniente da Bagnolo e il 217 proveniente da Serniga – Passo della Stacca.