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Fortezza Monte Alfonso
Fu costruita per volontà di Alfonso II d’Este tra il 1579 e il 1586, su progetto di Marc’Antonio Pasi, per difendere Castelnuovo Garfagnana e il territorio estense dalla Repubblica di Lucca. Furono gli stessi garfagnini a contribuire, con la somma ingente di 30.000 scudi, alla realizzazione.
Il complesso – con una cinta muraria di 1150metri, 7 baluardi e due porte – aveva al suo interno abitazioni: degli esemplari cinquecenteschi rimangono la casa del capitano, l’alloggio delle truppe, il pozzo in pietra e il baluardo della casamatta. Lo stemma estense campeggia ancora sulla porta principale.
Secondo una leggenda popolare, la Fortezza sarebbe collegata attraverso una galleria sotterranea alla Rocca Ariostesca di Castelnuovo, un passaggio segreto che, in caso di assedio del paese, avrebbe permesso ai cittadini di rifugiarsi all’interno delle mura.
Dopo aver ospitato le carceri nel XVI secolo, divenne nel ‘900 residenza estiva della famiglia italo – scozzese dei Bechelli, che trasformò uno degli edifici in un moderno villino Liberty.
Fortezza Monte Alfonso

Fu costruita per volontà di Alfonso II d’Este tra il 1579 e il 1586, su progetto di Marc’Antonio Pasi, per difendere Castelnuovo Garfagnana e il territorio estense dalla Repubblica di Lucca. Furono gli stessi garfagnini a contribuire, con la somma ingente di 30.000 scudi, alla realizzazione.
Il complesso – con una cinta muraria di 1150metri, 7 baluardi e due porte – aveva al suo interno abitazioni: degli esemplari cinquecenteschi rimangono la casa del capitano, l’alloggio delle truppe, il pozzo in pietra e il baluardo della casamatta. Lo stemma estense campeggia ancora sulla porta principale.
Secondo una leggenda popolare, la Fortezza sarebbe collegata attraverso una galleria sotterranea alla Rocca Ariostesca di Castelnuovo, un passaggio segreto che, in caso di assedio del paese, avrebbe permesso ai cittadini di rifugiarsi all’interno delle mura.
Dopo aver ospitato le carceri nel XVI secolo, divenne nel ‘900 residenza estiva della famiglia italo – scozzese dei Bechelli, che trasformò uno degli edifici in un moderno villino Liberty.
Isola Santa
Si tratta di un piccolo paese ormai disabitato, che sorgeva lungo la valle della Turrite Secca a circa 550 m s.l.m.
Fu probabilmente fondato originariamente come ospizio nell’alto medioevo, sulla strada che collegava la Garfagnana alla Versilia. Alcuni scavi condotti dall’Università di Pisa tra il 1976 e il 1977 hanno permesso il ritrovamento di importanti dati archeologici, che testimoniano la presenza di un insediamento all’aperto occupato per molto tempo da gruppi della fase finale del Paleolitico e poi del Mesolitico, che più volte si accamparono in questo luogo .
Questo borgo, fu sacrificato e sommerso come altre zone apuane nel dopo guerra (1949-1950) creando lo sbarramento di acque correnti e costruire bacini artificiali per la produzione di energia elettrica. Il sacrificio fu in parte dovuto al massiccio spopolamento che tutta la montagna aveva già subito in quell’epoca. I pochi abitanti rimasti furono spostati in un nuovo insediamento, poco più a monte sulla strada verso Capanne di Careggine chiamato Isola Santa Ater ( lo vedrete percorrendo la strada che porta a La Ceragetta)
Risultato è che qui si è formato un nuovo paesaggio, con parte del paese sommerso, e parte che si trova oggi sulle sponde di questo invaso artificiale dalle acque cristalline e riflessi verdi.
Spicca l’antica chiesa dedicata a San Jacopo, citata nel 1260 e ormai sconsacrata.
Ad oggi sono state ristrutturate alcune case ad uso residenza estiva, mentre sorgono anche un bar e servizi di ristoro. Una breve passeggiata sulle sponde del lago è possibile sul lato Nord, fino ad ammirare la risorgenza de “La Pollaccia”.
E’ altresì possibile scendere sulla diga ( accesso lungo la strada direzione Castelnuovo Garfagnana) ed ammirare il cospicuo salto (circa 40m) creato come dislivello dallo sbarramento. Da qui inoltre si accede ai sentieri che proseguono irti verso Col di Favilla, Mosceta e Puntato
Isola Santa

Si tratta di un piccolo paese ormai disabitato, che sorgeva lungo la valle della Turrite Secca a circa 550 m s.l.m.
Fu probabilmente fondato originariamente come ospizio nell’alto medioevo, sulla strada che collegava la Garfagnana alla Versilia. Alcuni scavi condotti dall’Università di Pisa tra il 1976 e il 1977 hanno permesso il ritrovamento di importanti dati archeologici, che testimoniano la presenza di un insediamento all’aperto occupato per molto tempo da gruppi della fase finale del Paleolitico e poi del Mesolitico, che più volte si accamparono in questo luogo .
Questo borgo, fu sacrificato e sommerso come altre zone apuane nel dopo guerra (1949-1950) creando lo sbarramento di acque correnti e costruire bacini artificiali per la produzione di energia elettrica. Il sacrificio fu in parte dovuto al massiccio spopolamento che tutta la montagna aveva già subito in quell’epoca. I pochi abitanti rimasti furono spostati in un nuovo insediamento, poco più a monte sulla strada verso Capanne di Careggine chiamato Isola Santa Ater ( lo vedrete percorrendo la strada che porta a La Ceragetta)
Risultato è che qui si è formato un nuovo paesaggio, con parte del paese sommerso, e parte che si trova oggi sulle sponde di questo invaso artificiale dalle acque cristalline e riflessi verdi.
Spicca l’antica chiesa dedicata a San Jacopo, citata nel 1260 e ormai sconsacrata.
Ad oggi sono state ristrutturate alcune case ad uso residenza estiva, mentre sorgono anche un bar e servizi di ristoro. Una breve passeggiata sulle sponde del lago è possibile sul lato Nord, fino ad ammirare la risorgenza de “La Pollaccia”.
E’ altresì possibile scendere sulla diga ( accesso lungo la strada direzione Castelnuovo Garfagnana) ed ammirare il cospicuo salto (circa 40m) creato come dislivello dallo sbarramento. Da qui inoltre si accede ai sentieri che proseguono irti verso Col di Favilla, Mosceta e Puntato
Rocca ariostesca
Risalente all’XI secolo, deve il suo nome al fatto di aver ospitato dal 1552 al 1525 il poeta Ludovico Ariosto, che ricopriva in questo periodo l’incarico di governatore della provincia estense di Garfagnana.
Architettonicamente si presenta con la forma caratteristica delle costruzioni medioevali: piccole torri agli angoli ed una quadrata al centro che aveva la funzione anche di prigione.
Nel corso del XIII secolo la struttura della rocca venne modificata e in particolare durante il periodo di dominazione lucchese subì numerosi cambiamenti tra i quali ricordiamo l’allargamento dell’intera cinta muraria urbana, operato da Castruccio Castracani degli Antelminelli, e la realizzazione dell’imponente torre posta al centro della Rocca, impreziosita dall’orologio civico, grazie a Paolo Guinigi.
Nel 1675 fu costruita la terrazza che guarda sulla piazza in corrispondenza dell’arco monumentale di accesso al centro cittadino.
In seguito ai danni arrecati durante la seconda guerra mondiale, la rocca fu restaurata e modificata nella struttura. Attualmente è sede di eventi culturali e ospita il Museo archeologico, nel quale si possono trovare testimonianze dei periodi preistorico, liguro-apuano ed etrusco in Garfagnana.
Rocca ariostesca

Risalente all’XI secolo, deve il suo nome al fatto di aver ospitato dal 1552 al 1525 il poeta Ludovico Ariosto, che ricopriva in questo periodo l’incarico di governatore della provincia estense di Garfagnana.
Architettonicamente si presenta con la forma caratteristica delle costruzioni medioevali: piccole torri agli angoli ed una quadrata al centro che aveva la funzione anche di prigione.
Nel corso del XIII secolo la struttura della rocca venne modificata e in particolare durante il periodo di dominazione lucchese subì numerosi cambiamenti tra i quali ricordiamo l’allargamento dell’intera cinta muraria urbana, operato da Castruccio Castracani degli Antelminelli, e la realizzazione dell’imponente torre posta al centro della Rocca, impreziosita dall’orologio civico, grazie a Paolo Guinigi.
Nel 1675 fu costruita la terrazza che guarda sulla piazza in corrispondenza dell’arco monumentale di accesso al centro cittadino.
In seguito ai danni arrecati durante la seconda guerra mondiale, la rocca fu restaurata e modificata nella struttura. Attualmente è sede di eventi culturali e ospita il Museo archeologico, nel quale si possono trovare testimonianze dei periodi preistorico, liguro-apuano ed etrusco in Garfagnana.
Vecchio Mulino
Il locale è presidio Slow Food e sorge nei basamenti del soprastante duomo. I menù proposti offrono una sintesi dei prodotti della zona: il farro, il pane, la pasta, i formaggi, i prosciutti, gli insaccati e una vasta gamma di confetture di frutta e di bevande.
Vecchio Mulino

Il locale è presidio Slow Food e sorge nei basamenti del soprastante duomo. I menù proposti offrono una sintesi dei prodotti della zona: il farro, il pane, la pasta, i formaggi, i prosciutti, gli insaccati e una vasta gamma di confetture di frutta e di bevande.
+39 0583 62192
Agriturismo La Costa
In posizione panoramica su una terrazza naturale, al centro del borgo medievale “La Villa”, dalla quale si ammira l’intera catena delle Alpi Apuane”, è un’ottima base per escursioni naturalistiche nel comprensorio delle Alpi Apuane e dell’ Appennino Tosco-Emiliano. La felice ubicazione dell’ azienda, circondata da selve di castagni, ricche nella stagione autunnale, di funghi e castagne, favorisce tranquille passeggiate in paese o nei boschi vicini, al riparo da rumore del traffico e dall’afa estiva.
Gli antichi borghi della Garfagnana sono tutti facilmente raggiungibili, rendendo il soggiorno ideale anche per gli amanti dell’ arte. Molte infine le possibilità di praticare sport all’aria aperta: dal nuoto presso la piscina dell’ azienda, all’ equitazione e al trekking lungo i sentieri del Cai, oppure la MTB senza dimenticare la pesca nelle acque del fiume Serchio che corre nelle vicinanze.
Gli appartamenti sono tutti ricavati dagli antichi ambienti del convento, come la vecchia cucina che dispone ancora di uno dei lavabi in pietra originali e della struttura, anch’essa in pietra serena, che doveva sorreggere le mensole di appoggio per vivande ed utensili, Sono ancora perfettamente conservati due grandi camini in pietra grigia che riscaldavano gli ambienti ad uso comune del convento ( la cucina e probabilmente il refettorio). Gli stipiti delle porte di accesso degli appartamenti sono ancora quelli, sobri ed eleganti, del vecchio convento: ne risalta in particolare uno con una semplice decorazione lineare che termina con un ricciolo, mentre l’ ingresso di un appartamento al piano superiore, conserva nell’ architrave un’iscrizione scolpita.
Il complesso dispone ancora di un’ ampia cantina e dell’ aia con il forno a legno completamente restaurato e ben funzionante.
Agriturismo La Costa

In posizione panoramica su una terrazza naturale, al centro del borgo medievale “La Villa”, dalla quale si ammira l’intera catena delle Alpi Apuane”, è un’ottima base per escursioni naturalistiche nel comprensorio delle Alpi Apuane e dell’ Appennino Tosco-Emiliano. La felice ubicazione dell’ azienda, circondata da selve di castagni, ricche nella stagione autunnale, di funghi e castagne, favorisce tranquille passeggiate in paese o nei boschi vicini, al riparo da rumore del traffico e dall’afa estiva.
Gli antichi borghi della Garfagnana sono tutti facilmente raggiungibili, rendendo il soggiorno ideale anche per gli amanti dell’ arte. Molte infine le possibilità di praticare sport all’aria aperta: dal nuoto presso la piscina dell’ azienda, all’ equitazione e al trekking lungo i sentieri del Cai, oppure la MTB senza dimenticare la pesca nelle acque del fiume Serchio che corre nelle vicinanze.
Gli appartamenti sono tutti ricavati dagli antichi ambienti del convento, come la vecchia cucina che dispone ancora di uno dei lavabi in pietra originali e della struttura, anch’essa in pietra serena, che doveva sorreggere le mensole di appoggio per vivande ed utensili, Sono ancora perfettamente conservati due grandi camini in pietra grigia che riscaldavano gli ambienti ad uso comune del convento ( la cucina e probabilmente il refettorio). Gli stipiti delle porte di accesso degli appartamenti sono ancora quelli, sobri ed eleganti, del vecchio convento: ne risalta in particolare uno con una semplice decorazione lineare che termina con un ricciolo, mentre l’ ingresso di un appartamento al piano superiore, conserva nell’ architrave un’iscrizione scolpita.
Il complesso dispone ancora di un’ ampia cantina e dell’ aia con il forno a legno completamente restaurato e ben funzionante.
Barga
Barga è dominata dal castello che, situato su uno sperone roccioso mostra la tipica struttura del borgo medioevale protetto da una cinta muraria e accessibile da tre porte: Porta Reale, Porta Macchiaia e Porta di Borgo. Passeggiando tra i vicoli e le piccole piazze conservatesi nel corso dei secoli, si potrà scoprire nella ragnatela delle suggestive traiettorie tutta la piacevole irregolarità degli antichi edifici.
Seguendo via del Pretorio vedrete aprirsi, a destra quanto a sinistra, vicoli e carraie, lacerti di edifici medievali e scorci prospettici finché, oltrepassata Piazza Ser Barghesano, vi si schiuderà davanti la bella vista del Duomo di San Cristoforo.
Da segnalare in particolare il Conservatorio di Santa Elisabetta, in origine un antico monastero delle Clarisse, fondato dal Beato Michele Turignoli nel XV° secolo e trasformato nel 1788 da Pietro Leopoldo Granduca di Toscana in Conservatorio per l’istruzione delle fanciulle. L’imponente edificio a pianta rettangolare si sviluppa su tre ordini e cela internamente un ampio chiostro, dotato di ricchissime cisterne. Intorno vi corre il fronte delle mura originali del castello di Barga, costruite nel XVI° secolo. Tra gli arredi della piccola chiesa delle monache si nota una bellissima pala d’altare di scuola robbiana, interessanti anche il grande Crocifisso del Quattrocento e due quadri seicenteschi.
Giunti finalmente in cima al castello, è il momento di contemplare la mole imponente del Duomo, incorniciato iconograficamente dalle fughe asimmetriche dei tetti del centro storico e, più lontano, oltre il verde dei colli punteggiati di paesi e casolari, la superba corona della catena apuana.
Per gli appassionati di letteratura segnaliamo che ad appena quattro chilometri da Barga si trova la frazione di Castelvecchio Pascoli, dove il poeta Giovanni Pascoli dimorò diversi anni (è possibile visitare la casa in cui abitò con le sorelle) e a cui dedicò la nota silloge dei Canti di Castelvecchio.
Sebbene Barga e tutta la zona che la circonda siano una meta suggestiva, per diverse ragioni, in tutti i periodi dell’anno, può essere una buona idea programmare un viaggio da queste parti d’estate, magari in occasione di una delle tipiche sagre che accendono il paese in questo periodo – come la Festa delle Piazzette o Fish&Chips – circostanze in cui da queste parti state pur certi che non avrete ragione di lamentarvi delle porzioni (né per quanto riguarda il cibo, né per l’alcol…)
(da visittuscany.com)
Barga

Barga è dominata dal castello che, situato su uno sperone roccioso mostra la tipica struttura del borgo medioevale protetto da una cinta muraria e accessibile da tre porte: Porta Reale, Porta Macchiaia e Porta di Borgo. Passeggiando tra i vicoli e le piccole piazze conservatesi nel corso dei secoli, si potrà scoprire nella ragnatela delle suggestive traiettorie tutta la piacevole irregolarità degli antichi edifici.
Seguendo via del Pretorio vedrete aprirsi, a destra quanto a sinistra, vicoli e carraie, lacerti di edifici medievali e scorci prospettici finché, oltrepassata Piazza Ser Barghesano, vi si schiuderà davanti la bella vista del Duomo di San Cristoforo.
Da segnalare in particolare il Conservatorio di Santa Elisabetta, in origine un antico monastero delle Clarisse, fondato dal Beato Michele Turignoli nel XV° secolo e trasformato nel 1788 da Pietro Leopoldo Granduca di Toscana in Conservatorio per l’istruzione delle fanciulle. L’imponente edificio a pianta rettangolare si sviluppa su tre ordini e cela internamente un ampio chiostro, dotato di ricchissime cisterne. Intorno vi corre il fronte delle mura originali del castello di Barga, costruite nel XVI° secolo. Tra gli arredi della piccola chiesa delle monache si nota una bellissima pala d’altare di scuola robbiana, interessanti anche il grande Crocifisso del Quattrocento e due quadri seicenteschi.
Giunti finalmente in cima al castello, è il momento di contemplare la mole imponente del Duomo, incorniciato iconograficamente dalle fughe asimmetriche dei tetti del centro storico e, più lontano, oltre il verde dei colli punteggiati di paesi e casolari, la superba corona della catena apuana.
Per gli appassionati di letteratura segnaliamo che ad appena quattro chilometri da Barga si trova la frazione di Castelvecchio Pascoli, dove il poeta Giovanni Pascoli dimorò diversi anni (è possibile visitare la casa in cui abitò con le sorelle) e a cui dedicò la nota silloge dei Canti di Castelvecchio.
Sebbene Barga e tutta la zona che la circonda siano una meta suggestiva, per diverse ragioni, in tutti i periodi dell’anno, può essere una buona idea programmare un viaggio da queste parti d’estate, magari in occasione di una delle tipiche sagre che accendono il paese in questo periodo – come la Festa delle Piazzette o Fish&Chips – circostanze in cui da queste parti state pur certi che non avrete ragione di lamentarvi delle porzioni (né per quanto riguarda il cibo, né per l’alcol…)
(da visittuscany.com)
La Ceragetta Resort
Antico borgo di montagna sulle Alpi Apuane trasformato in un romantico albergo diffuso in caratteristiche case vacanza. Alloggio con bagno ed ingresso indipendente, cucina attrezzata, costo a persona per notte o case in affitto vacanza. Piscina panoramica, spazi conviviali e servizi nel borgo. Siamo nel Parco Alpi Apuane in splendida posizione panoramica propri davanti al Gruppo delle Panie, montagne con caratteristiche alpine che dividono il mare della Versilia dal verde della Garfagnana, lussureggiante vallata nel nord della Toscana.
Nel luogo anche il noto ed apprezzato ristorante. Ottimo rapporto qualità – servizio / costo. Degustazioni a Km.0 a base di prodotti tipici della Garfagnana, carni di manzo di qualità, trote Fario, formaggi d’ alpeggio, farro IGP, gran turco Otto File, funghi porcini, lamponi, fragoline di bosco, castagne, miele ecc.
La Ceragetta Resort

Antico borgo di montagna sulle Alpi Apuane trasformato in un romantico albergo diffuso in caratteristiche case vacanza. Alloggio con bagno ed ingresso indipendente, cucina attrezzata, costo a persona per notte o case in affitto vacanza. Piscina panoramica, spazi conviviali e servizi nel borgo. Siamo nel Parco Alpi Apuane in splendida posizione panoramica propri davanti al Gruppo delle Panie, montagne con caratteristiche alpine che dividono il mare della Versilia dal verde della Garfagnana, lussureggiante vallata nel nord della Toscana.
Nel luogo anche il noto ed apprezzato ristorante. Ottimo rapporto qualità – servizio / costo. Degustazioni a Km.0 a base di prodotti tipici della Garfagnana, carni di manzo di qualità, trote Fario, formaggi d’ alpeggio, farro IGP, gran turco Otto File, funghi porcini, lamponi, fragoline di bosco, castagne, miele ecc.
La Ceragetta Ristorante
Il giusto luogo per condire le escursioni con la giusta dose di rifocillamento, alla ricerca di sapori tradizionali della cucina garfagnina apuana
La Ceragetta Ristorante

Il giusto luogo per condire le escursioni con la giusta dose di rifocillamento, alla ricerca di sapori tradizionali della cucina garfagnina apuana