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Dettagli Percorso

Lunghezza

19.2km

Difficoltà

Mc

Durata

4h 30min

Dislivello +

271m

Dislivello -

271m

Quota di partenza

18m

Quota di arrivo

19m

Quota minima

10m

Quota massima

176m

Acquedotto Nottolini

Secondo il progetto di Lorenzo Nottolini, l’acqua prelevata da circa 18 fonti purissime della Serra Vespaiata, del Rio San Quirico e del Rio della Valle, veniva convogliata nel Tempietto di Guamo, edificio a pianta circolare in stile neoclassico dorico. Da qui veniva ulteriormente depurata e resa limpida mediante il passaggio successivo da ghiaie e sassi, nonché l’attraversamento di molte buche e sbarrature utilizzate per depositare ulteriormente le impurità. La sorgente Serra Vespaiata viene chiamata “Alle parole d’oro” perché i contadini scambiarono per oro le lettere d’ottone che ricoprivano alcune scritture sull’acquedotto.

Le condotte si sviluppano per 3,2 chilometri su una struttura alta circa 12 metri e sostenuta da 460 archi in mattoni e muratura che sostengono, sulla sommità, due canali per le acque. Nottolini realizzò due diverse vie per l’acqua, a seconda della loro provenienza: le acque di sorgente furono inviate mediante una via privilegiata alle numerose fonti pubbliche e private di Lucca, mentre le acque di San Quirico e della Valle, andarono ad alimentare le fontane monumentali della città. Nottolini dunque destinò l’acqua diversamente a seconda della sua qualità, privilegiando le acque più pure per gli usi potabili.

Il tempietto-cisterna di San Concordio, alle porte di Lucca. Foto Alinari tra il 1876 e il 1881
Ogni diciassette archi Nottolini inserì un contrafforte sia per funzioni decorative che strutturali. Nel corso del Novecento, 6 archi sono stati abbattuti, interrompendo la linea dell’acquedotto in modo da consentire il passaggio della autostrada A11 tra i caselli di Lucca e Capannori.

Inizialmente l’acquedotto avrebbe dovuto portare le acque direttamente all’interno delle Mura di Lucca, ma Nottolini modificò il progetto iniziale eliminando le 46 arcate finali verso il Baluardo San Colombano, per non compromettere l’integrità architettonica delle mura stesse.

L’acquedotto dunque termina nel Tempietto di San Concordio che è in realtà una cisterna costruita dal 1823 al 1825: si tratta di un edificio a pianta circolare in stile neoclassico dorico, dove si raccoglieva l’acqua in una vasca doppia di marmo[2]. Da qui l’acqua veniva forzata mediante possenti tubi metallici verso la città di Lucca dove alimentava il complicato sistema di fontane passando sotto il Baluardo San Colombano. In particolare, Nottolini progettò per la cisterna un complesso sistema mobile per preservare i tubi di ferro dalla rottura dovuta alla dilatazione termica.

[tratto da Wikipedia.it]

Cucina dello Scompiglio

Simpatico angolo della campagna lucchese ad un passo dalle “Parole d’Oro” dell’Acquedotto monumentale del Nottolini.

Le proposte della Cucina Dello Scompiglio prendono vita dalle materie prime, provenienti quando possibile dalla parte agricola e dall’orto biologico della Tenuta. Verdure e frutta di stagione, appartenenti per lo più a varietà locali, fiori spontanei, erbe “dimenticate” vengono ogni giorno selezionate ed esaltate nelle loro caratteristiche organolettiche dall’uso di metodi di cottura e tecniche di lavorazione sia antiche, sia supportate dall’utilizzo di tecnologie e soluzioni contemporanee. L’elaborazione delle materie prime avviene nel rispetto della storia legata all’impiego di ciascun ingrediente. La cultura gastronomica locale genera in questo modo esiti inaspettati, ma allo stesso tempo connessi alla tradizione. Questa attività di sperimentazione continua tocca anche l’ambito artistico e si esprime in particolare nella libera reinterpretazione di alcuni dei progetti portati avanti dalla Associazione Culturale Dello Scompiglio. Ciò dà vita a menù speciali degustabili in periodi limitati di tempo e allestimenti culinari legati a produzioni teatrali specifiche.