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Dettagli Percorso

Lunghezza

35.4km

Difficoltà

Mc

Durata

10h 15min

Dislivello +

1501m

Dislivello -

1624m

Quota di partenza

382m

Quota di arrivo

259m

Quota minima

161m

Quota massima

790m

Ugliancaldo

Probabilmente il nome deriva dal gentilizio romano Ulius.
Fu fiorente centro artigianale medievale e subì danni notevoli nel disastroso terremoto che colpì la zona l’11 aprile 1837.
Questo sisma produsse la scomparsa del sottostante centro di Uglianfreddo (da non confondere con Uglianfreddo ai Cerri nel comune di Fivizzano).
Oggi in parte le case sono state ricostruite e sono usate per le vacanze mentre molte sono dirute.
É presente una chiesa del XV secolo dedicata a Sant’Andrea ed un Oratorio del XVIII secolo dedicato a San Rocco.
Qua arriva il sentiero 181 da Pieve San Lorenzo ed il 176 da Equi Terme.
Inoltre una marmifera porta alle cave del Solco di Equi.

Minucciano

Fu dall’875 feudo dei Malaspina e venduto al Conte Gerardo di Gragnana nel 1270. Nel  1287 fu acquistato dalla Repubblica di Lucca che ne fece un caposaldo del sistema difensivo dei confini, a guardia dell’ingresso nella Valle del Serchio, tra Lunigiana e Garfagnana. Divenne poi nel 1447 sede di Vicaria, rimanendo fedele a Lucca in un territorio dove il conflitto con il dominio Estense si cominciava a manifestare. Il borgo era dotato di una rocca ed una torre, ancor oggi ben visibili. Seppure la Torre di avvistamento sia stata trasformata in torre-orologio la struttura medievale è ben rintracciabile, con struttura quasi concentrica, apprezzabile facendo una passeggiata al suo interno.

Pieve San Lorenzo

Rientra nella diocesi di Luni. Lo stile architettonico è romanico lucchese: presenta pianta basilicale, abside semicircolare in bozze di arenaria dell’Appennino e un campanile a forma ottagonale. L’influsso lucchese è riscontrabile anche in un dipinto del Volto Santo, icona venerata nel capoluogo, che si trova all’interno della chiesa. Questa pieve, attorno al quale è sorto il paese, ha costituito a lungo punto di passaggio tra le valli del Serchio e dell’Aulella già dal XII secolo, quando i viandanti passavano per arrivare all‘Hospitale del passo della Tea. Nel medioevo queste terre erano conosciute come facenti parte del “Piviere delle Terre d’Oltre Giogo”

Pieve di Codiponte

Luogo di origine longobarda, testimoniata dal toponimo “Sala” e da un documento del 793 che attesta la fondazione di San Cipriano. Il toponimo “Capite Pontis”- attuale Codiponte – risultava sulla via di transumanza dei viandanti che dalla Lunigiana si spostavano verso la Garfagnana e viceversa. La prima menzione della chiesa si trova nella bolla di Papa Eugenio III del 1148. L’edificio è a pianta basilicale e bi-absidata e mantiene le caratteristiche alto medioevali. Di particolare rilievo artistico i capitelli all’interno con la figura della Sirena Bicaudata (o Orante)

Casola Lunigiana

Nel 1859 il Comune, reso autonomo dall’amministrazione francese all’inizio del XIX secolo, venne aggregato alla nuova Provincia di Massa-Carrara, nel 1863 assunse la denominazione attuale, col determinante In Lunigiana. Al centro del paese, vi si trova la famosa torre (chiusa al pubblico), la Chiesa di Santa Felicita (chiusa al pubblico) e poco distante il Museo territoriale dell’alta valle Aulella (anch’esso chiuso al pubblico).

Terme di Equi

Le acque termo-minerali delle sorgenti di Equi che alimentano lo stabilimento termale, conosciute ed apprezzate già in epoca romana, sono propriamente acque salso-solfato-alcaline, ed avendo un residuo secco medio di 4,8 g/L sono classificate fra le sorgenti minerali. La loro temperatura è variabile fra i 17 e i 27°C con un valore medio di 24°C circa, che le fa rientrare nel campo delle sorgenti ipotermali.

L’origine delle acque termali deriva dalla profondità che le piogge riescono a raggiungere. In molti casi le acque riescono a portarsi a profondità tali che entra in gioco anche un altro elemento: il calore.

E’ noto infatti che la temperatura del suolo aumenta gradualmente con la profondità (1°C circa ogni 30m), per cui a 3.000 m l’acqua raggiunge la temperatura di ebollizione: qui si forma del vapore, la cui pressione interviene ad agire in senso contrario, per cui, attraverso le fessure del terreno, l’acqua è spinta in alto per scaturire dalla superficie, dando luogo alle sorgenti calde. Le AcqueIn questo doppio percorso l’acqua, favorita dal proprio potere solvente e dalla temperatura, si carica di elementi salini e dei gas che trova nell’ambiente sotteraneo, cioè si mineralizza ed eventualmente si termalizza.

Ecco il perché delle acque termominerali. La prima analisi chimica delle sostanze disciolte in quest’acqua fu eseguita, nel 1896, dal prof.Emanuale Paternò, senatore del Regno d’Italia, presso i laboratori dell’Università di Roma, egli ottenne i seguenti risultati: Residuo secco a 180° 4,8466 – Cloro (Cl-) 1,9200 – SO4 0,8801 – Sodio (Na) 3,3539 – Potassio (K) 0,0358 – Calcio (Ca) 0,3320 – Stronzio (Sr) 0,0049 – Magnaesio (Mg) 0,0762 – Alluminio (Al) 0,0091 – Ferro (Fe) 0,0011 – Silice 0,0095. (dati espressi in g/L).

Successivamente il Prof.Battelli e il Prof. Silvio Chella dimostrarono la radioattività di questa acqua termale. Anche da recenti analisi eseguite presso l’Univeristà di Parma (Agosto 2004) sono state confermate le vocazioni termali delle nostre acque: temperatua alla fonte 25°C- pH 6,89- Conducibilità 7480 mS/cm) -Calcio (Ca) 0,335- Magnensio (Mg) 0,093 – Sodio (Na) 1,360 – Potassio (K) 0,036 – alcalinità Alcalinità totate 0,238 – Cloro 2,269 – Solfato (SO4) 0,913 – Silice (SiO2) 0,013 – NH4 0,00094 – H2S 0,00105 (dati esperessi in g/L).

Tutte le acque solforose primitivamente contengono il solfato di calcio che sciolgono dai terreni speciali che attraversano; il solfato di calcio viene ridotto in solfuro, che a contatto dell’aria si trasforma in solfuro di idrogeno, il quale si libera in parte dall’acqua mandando il caretteristico odore di uova fradice.

L’altro componente, il principale, è il cloruro di sodio: esso deriva dalle rocce profonde del terreno e dà importanza terapeutica speciale a queste acque. Si possono distinguere due classi di acque: una con mineralizzazione elevatissima (Salsomaggiore), l’altra, invece, elevata (Montecatini). Le prime vengono adoperate esclusivamente per il bagno, le seconde come bibite e come bagno.

Le acque termali di Equi sono fra le seconde: ovvero sono un’ottima bibita e sono in grado di recare un’azione benefica sulla pelle, sul sistema nervoso e sullo stato generale. Per quanto riguarda le indicazioni terapeutiche e le proprietà medicinali sono rilevanti gli studi condotti dal Dott. Tonini (1907) dai Prof. Bonino e Benedicenti (1937) e dal prof.Mian (1992).

 

[ Fonte:  www.termediequi.it]