Dettagli Percorso
Lunghezza
44.8km
Difficoltà
Mc
Durata
12h 45min
Dislivello +
1880m
Dislivello -
1881m
Quota di partenza
1m
Quota di arrivo
1m
Quota minima
1m
Quota massima
802m
Casoli
Il grazioso paese di Casoli, oltre ad essere una incantevole frazione del comune di Camaiore (Lucca), è un borgo caratterizzato dalla presenza di circa 120 graffiti che decorano piazze,balconi e murate, ritraendo miti, personaggi del borgo e antichi mestieri che permettono di immergersi maggiormente nella storia dell’abitato ma anche nella storia di quell’Italia antica e rurale che spesso tendiamo a dimenticare
Posto alle propaggini sud delle Alpi Apuane, il paese di Casoli ne è l’immaginaria porta meridionale. Del suo borgo, dei suoi abitanti, del panorama dato dai boschi i quali circondano l’intera vallata aperta sul mare, si innamorarono il pittore e scultore Rosario Murabito e sua moglie Grayce Bradt, attrice americana conosciuta con il nome d’arte di Grace Albert.
Rosario e Grayce decisero di acquistare un palazzo nel centro del paese e di trasferirvisi stabilmente a partire dall’inizio degli anni ‘50.
Adottati dai paesani, che li chiamavano familiarmente Saro e Graziella, vollero ringraziare dell’affetto ricevuto donando un’opera indelebile che ancor oggi decora il piazzale all’ingresso della parte alta del borgo, tramite l’antica arte dello Sgraffito.
Casoli

Il grazioso paese di Casoli, oltre ad essere una incantevole frazione del comune di Camaiore (Lucca), è un borgo caratterizzato dalla presenza di circa 120 graffiti che decorano piazze,balconi e murate, ritraendo miti, personaggi del borgo e antichi mestieri che permettono di immergersi maggiormente nella storia dell’abitato ma anche nella storia di quell’Italia antica e rurale che spesso tendiamo a dimenticare
Posto alle propaggini sud delle Alpi Apuane, il paese di Casoli ne è l’immaginaria porta meridionale. Del suo borgo, dei suoi abitanti, del panorama dato dai boschi i quali circondano l’intera vallata aperta sul mare, si innamorarono il pittore e scultore Rosario Murabito e sua moglie Grayce Bradt, attrice americana conosciuta con il nome d’arte di Grace Albert.
Rosario e Grayce decisero di acquistare un palazzo nel centro del paese e di trasferirvisi stabilmente a partire dall’inizio degli anni ‘50.
Adottati dai paesani, che li chiamavano familiarmente Saro e Graziella, vollero ringraziare dell’affetto ricevuto donando un’opera indelebile che ancor oggi decora il piazzale all’ingresso della parte alta del borgo, tramite l’antica arte dello Sgraffito.
Casa natale Giosuè Carducci
Il Carducci, trasferitosi da Pietrasanta con la famiglia quando aveva solo tre anni, restò comunque legato alla sua terra natale, più volte ricordata nei suoi versi, e vi fece ritorno il 16 giugno 1877 ed il 1° e 29 marzo 1890. In occasione della prima di tali visite, scrisse in una lettera:
Quel che mi piace è Pietrasanta: bellissima cittadina,
con piazza unica, una cattedrale da grande città,
e, sfondo, le Alpi Apuane. E che paese all’intorno!
che monti, che verde, che ombre, che fiumi,
che ruscelli risonanti freschi sotto i castagni e gli olivi fra il verde.
Con Decreto Regio del 17 marzo 1907 (il poeta era morto il 16 febbraio 1907) la casa natale di Giosue Carducci fu dichiarata monumento nazionale.
Nel 1912 l’edificio fu acquistato dal Comune di Pietrasanta grazie ad una pubblica sottoscrizione.
Per onorare la memoria dell’illustre cittadino, il Comune di Pietrasanta ha organizzato diverse commemorazioni solenni, a partire da quella svoltasi nel 1907, con orazione tenuta dal poeta Giovanni Pascoli, fino a quella del 1985, in occasione del 150° anniversario della nascita, nel cui ambito fu organizzato il convegno “Carducci poeta” (gli atti sono disponibili presso Casa Carducci o presso la Biblioteca Comunale di Pietrasanta).
Inoltre, dal 1950 viene bandito il Premio Nazionale di Poesia “Giosue Carducci”, cui si è aggiunto dal 1990 il Premio “Giosue Carducci” riservato agli studenti delle scuole secondarie superiori della Versilia.
Casa natale Giosuè Carducci

Il Carducci, trasferitosi da Pietrasanta con la famiglia quando aveva solo tre anni, restò comunque legato alla sua terra natale, più volte ricordata nei suoi versi, e vi fece ritorno il 16 giugno 1877 ed il 1° e 29 marzo 1890. In occasione della prima di tali visite, scrisse in una lettera:
Quel che mi piace è Pietrasanta: bellissima cittadina,
con piazza unica, una cattedrale da grande città,
e, sfondo, le Alpi Apuane. E che paese all’intorno!
che monti, che verde, che ombre, che fiumi,
che ruscelli risonanti freschi sotto i castagni e gli olivi fra il verde.
Con Decreto Regio del 17 marzo 1907 (il poeta era morto il 16 febbraio 1907) la casa natale di Giosue Carducci fu dichiarata monumento nazionale.
Nel 1912 l’edificio fu acquistato dal Comune di Pietrasanta grazie ad una pubblica sottoscrizione.
Per onorare la memoria dell’illustre cittadino, il Comune di Pietrasanta ha organizzato diverse commemorazioni solenni, a partire da quella svoltasi nel 1907, con orazione tenuta dal poeta Giovanni Pascoli, fino a quella del 1985, in occasione del 150° anniversario della nascita, nel cui ambito fu organizzato il convegno “Carducci poeta” (gli atti sono disponibili presso Casa Carducci o presso la Biblioteca Comunale di Pietrasanta).
Inoltre, dal 1950 viene bandito il Premio Nazionale di Poesia “Giosue Carducci”, cui si è aggiunto dal 1990 il Premio “Giosue Carducci” riservato agli studenti delle scuole secondarie superiori della Versilia.
+39 0584 795500
istituti.culturali@comune.pietrasanta.lu.it
Pietrasanta
Per veder nascere il suo borgo murato, si sarebbe deve attendere il 1255 quando, per contrastare le consorterie feudali dei Vallecchia e dei Corvaia, il nobile milanese Guiscardo di Pietrasanta, Podestà della Repubblica di Lucca, decise di fondarla ai piedi della preesistente Rocca longobarda e del borgo chiamato Sala. Per popolare la nuova città vi fece trasferire gli abitanti di Corvaia e di altri luoghi.
Ancora oggi la cittadina versiliese adotta come stemma quello della famiglia dei Pietrasanta, costituito da una colonna sormontata da un’ostia.
Il centro storico si articola ai piedi della Rocca (l’antico Borgo Sala). Il Duomo di San Martino (XIII-XIV secolo) in stile romanico-gotico e la chiesa di Sant’Agostino (sec. XIV), in stile romanico, costituiscono gli elementi di spicco dal punto di vista degli edifici di culto. Consigliato visitare il chiostro di Sant’Agostino, aperto al pubblico, nel quale è il Centro culturale “Luigi Russo”, sede della Biblioteca Comunale “G. Carducci” e dalla importante raccolta del Museo dei bozzetti.
Sulla piazza è anche la Torre Civica o Torre delle Ore, in stile gotico (curiosamente non annessa al Palazzo comunale); sempre nella stessa piazza è il Teatro Comunale. Degna di nota è la Rocchetta Arrighina, accanto alla quale si trova l’arco di Porta a Pisa.
Sempre sulla piazza si ergono varie costruzioni risalenti al XVI secolo: la Colonna del Marzocco accanto alla fontana omonima, il Palazzo Panichi Carli e il monumento a Leopoldo II, volgarmente detto il Canapone.
Infine, Palazzo Moroni è sede del Museo archeologico che accoglie numerosi reperti d’epoca etrusca.
La città possiede anche una rete di cunicoli sotterranei, oltre a opere difensive strategiche quali le mura di cinta ben visibile dalla piazza, raggiungibili grazie a un sentiero che termina alla Rocca di Sala, dalla quale si può ammirare la piana versiliese da Viareggio a Forte dei Marmi. Nelle giornate più limpide sono visibili anche alcune isole dell’Arcipelago Toscano e, più spesso, la costa ligure.
Di interesse sono anche la chiesa di San Francesco e l’oratorio di San Giacinto, lungo le vie del centro, per la presenza di affreschi sia classici che moderni (Botero).
In città è anche il MuSA, museo reale e virtuale di Scultura ed Architettura, di moderna concezione e che illustra tutto il procedimento di estrazione del marmo, principale risorsa della città, con l’illustrazione della creazione e lavorazione delle più importanti opere scultoree ed architettoniche.
Sono infine interessanti anche le stradine della Pietrasanta antica, come la caratteristica via del Riccetto con pavimentazione in ciottoli di fiume, o via della Fontanella, dove è l’Osservatorio astronomico “Spartaco Palla”.
Pietrasanta

Per veder nascere il suo borgo murato, si sarebbe deve attendere il 1255 quando, per contrastare le consorterie feudali dei Vallecchia e dei Corvaia, il nobile milanese Guiscardo di Pietrasanta, Podestà della Repubblica di Lucca, decise di fondarla ai piedi della preesistente Rocca longobarda e del borgo chiamato Sala. Per popolare la nuova città vi fece trasferire gli abitanti di Corvaia e di altri luoghi.
Ancora oggi la cittadina versiliese adotta come stemma quello della famiglia dei Pietrasanta, costituito da una colonna sormontata da un’ostia.
Il centro storico si articola ai piedi della Rocca (l’antico Borgo Sala). Il Duomo di San Martino (XIII-XIV secolo) in stile romanico-gotico e la chiesa di Sant’Agostino (sec. XIV), in stile romanico, costituiscono gli elementi di spicco dal punto di vista degli edifici di culto. Consigliato visitare il chiostro di Sant’Agostino, aperto al pubblico, nel quale è il Centro culturale “Luigi Russo”, sede della Biblioteca Comunale “G. Carducci” e dalla importante raccolta del Museo dei bozzetti.
Sulla piazza è anche la Torre Civica o Torre delle Ore, in stile gotico (curiosamente non annessa al Palazzo comunale); sempre nella stessa piazza è il Teatro Comunale. Degna di nota è la Rocchetta Arrighina, accanto alla quale si trova l’arco di Porta a Pisa.
Sempre sulla piazza si ergono varie costruzioni risalenti al XVI secolo: la Colonna del Marzocco accanto alla fontana omonima, il Palazzo Panichi Carli e il monumento a Leopoldo II, volgarmente detto il Canapone.
Infine, Palazzo Moroni è sede del Museo archeologico che accoglie numerosi reperti d’epoca etrusca.
La città possiede anche una rete di cunicoli sotterranei, oltre a opere difensive strategiche quali le mura di cinta ben visibile dalla piazza, raggiungibili grazie a un sentiero che termina alla Rocca di Sala, dalla quale si può ammirare la piana versiliese da Viareggio a Forte dei Marmi. Nelle giornate più limpide sono visibili anche alcune isole dell’Arcipelago Toscano e, più spesso, la costa ligure.
Di interesse sono anche la chiesa di San Francesco e l’oratorio di San Giacinto, lungo le vie del centro, per la presenza di affreschi sia classici che moderni (Botero).
In città è anche il MuSA, museo reale e virtuale di Scultura ed Architettura, di moderna concezione e che illustra tutto il procedimento di estrazione del marmo, principale risorsa della città, con l’illustrazione della creazione e lavorazione delle più importanti opere scultoree ed architettoniche.
Sono infine interessanti anche le stradine della Pietrasanta antica, come la caratteristica via del Riccetto con pavimentazione in ciottoli di fiume, o via della Fontanella, dove è l’Osservatorio astronomico “Spartaco Palla”.