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Dettagli Percorso

Lunghezza

7.9km

Difficoltà

E

Durata

2h 30min

Dislivello +

465m

Dislivello -

465m

Quota di partenza

63m

Quota di arrivo

63m

Quota minima

54m

Quota massima

466m

Seravezza


Nel V secolo dopo Cristo, poi, assistiamo alle invasioni barbariche e, in particolare, alla calata dei Longobardi che si stabilirono nell’area delle Alpi Apuane. Lo stesso nome “Seravezza” sembra derivare da un toponimo del periodo longobardo (Sala Vetitia: centro scambi commerciali), ma quella a proposito dell’origine del nome è una questione ancora oggi molto dibattuta. 
La storia di Seravezza in epoca medievale, invece, è caratterizzata dalle vicende dei nobili di Corvaia e Vallecchia, i Toparchi, e dalle persecuzioni attuate contro di essi dal Comune di Lucca. Al 1515 risale il primo atto autentico del Comune di Seravezza: è, questo, l’anno in cui la città offre a Firenze il Monte Ceragiola e l’Altissimo: “… in quibus dicitur esse cava et minera pro marmoribus cavandis”. La dipendenza dallo Stato Fiorentino ha conseguenze positive per Seravezza che viene eletta sede della residenza estiva della famiglia de’ Medici. Non solo: accanto alle numerose fabbriche di ferro o “magone’”che lavorano le vene di minerali presenti in gran quantità, inizia lo sfruttamento intensivo delle cave di marmo che divengono meta di famosi scultori alla ricerca del prezioso statuario. Nel 1518 lo stesso Michelangelo Buonarroti viene a Seravezza per scegliere il marmo da utilizzare per la realizzazione delle statue commissionategli da Papa Leone X. A questo periodo risale anche la strada che dalle cave conduce in marina,orologi replica conosciuta ancora oggi come Via di Michelangelo. 
Due bruschi arresti dell’attività estrattiva si registrano in corrispondenza dei periodi di belligeranza per le Guerre Mondiali e la posizione strategica di Seravezza è riaffermata tragicamente proprio durante la II Guerra Mondiale, quando il paese vede per nove mesi la permanenza del fronte sulla Linea Gotica che causa lutti e rovine e la distruzione di interi villaggi, di opere pubbliche e di opifici industriali. La ricostruzione, grazie all’impegno e alla capacità della gente locale, è stata rapida e completa.

[da www.palazzomediceo.it]

La Cappella

La Pieve della Cappella è dedicata a San Martino e si trova appena fuori del paese di Azzano, in un punto di eccezionale interesse paesaggistico che offre un panorama unico sulle antiche cave di marmo del monte Altissimo e di Trambiserra.
La chiesa, interamente in marmo, è stata costruita prima del Mille e rimaneggiata nel XII secolo: il campanile sorge separato davanti al prospetto, ed è anteriore al XI secolo.
La facciata venne poi abbellita da un porticato, completato nel 1538, i cui capitelli pare fossero disegnati da Michelangelo, al quale la tradizione locale attribuisce anche il rosone, detto per questo l’occhio di Michelangelo. Purtroppo il colonnato è andato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Nell’ interno, a tre navate a pianta rettangolare, sono notevoli gli altari in marmo del XVII secolo.