Dettagli Percorso
Lunghezza
11.8km
Difficoltà
EAI
Durata
3h 45min
Dislivello +
590m
Dislivello -
598m
Quota di partenza
1505m
Quota di arrivo
1498m
Quota minima
1397m
Quota massima
1665m
Museo Etnografico Don Pellegrini
La storia del Museo
E’ una delle più importanti raccolte di oggetti di cultura materiale del centro Italia, creata con una lunga e costante opera da Don Luigi Pellegrini, parroco di San Pellegrino dal 1948 al 1990 e dal 1964 anche del vicino paese di Chiozza , allo scopo di testimoniare aspetti ormai quasi completamente scomparsi della civiltà rurale della Valle del Serchio e dell’Appennino tosco-emiliano. Il Museo è nato per la volontà, la tenacia, la sensibilità di Don Luigi Pellegrini che, con tanta modestia e coraggio e con il solo aiuto di alcuni giovani dei paesi di Chiozza e di San Pellegrino, iniziò, sul volgere degli anni ’60, la raccolta.
Di questa andarono a far parte quegli oggetti «inutili e fuori tempo» che il rapido evolversi dei processi produttivi – agricoli ed artigianali – e delle attività domestiche aveva relegato nelle soffitte e nei magazzini.
Don Luigi Pellegrini era cosciente del fatto che la nostra epoca era testimone, troppo spesso indifferente, del tramonto di una civiltà, di un modo di vivere che, quasi senza soluzione di continuità, dalla preistoria giungeva fino a noi e che pochi anni di trasformazioni economiche e sociali stavano radicalmente cambiando. Da qui l’ansia, l’urgenza di non voler perdere le testimonianze del mondo di quelle classi subalterne, la cui vita, il lavoro, le ansie religiose, la festa, la morte, non erano ritenute degne, fino a pochi anni or sono, di essere raccontate e tramandate.
La donazione della raccolta museale alla Provincia di Lucca
Il fondatore sistemò la raccolta nelle stanze del millenario hospitale di San Pellegrino e, nel 1986, la donò all’Amministrazione Provinciale di Lucca, la quale, nel 2006, curò l’attuale allestimento museale, confermando l’impostazione data dal fondatore stesso. Di seguito la Provincia ha provveduto alla manutenzione ed all’adeguamento del contenitore alla sua funzione ed alla valorizzazione culturale e turistica del Museo e del piccolo centro montano di S.Pellegrino in Alpe.
L’area di provenienza degli oggetti comprende in particolare i versanti appenninici garfagnino e modenese-reggiano: ciò rende possibile effettuare interessanti confronti tra processi lavorativi e consuetudini di vita delle due aree che, sebbene confinanti e storicamente accomunate da oltre 400 anni di dominazione estense, hanno mantenuto caratteri sociali, economici e linguistici ben distinti. Il materiale esposto copre un arco di tempo che va dall’inizio del XIX secolo ad oggi; non dobbiamo però dimenticare che molti di questi utensili sono stati di uso comune per secoli. Tali testimonianze di vita e di lavoro del passato, opportunamente restaurate, sono oggi dislocate su di un percorso espositivo articolato in 14 sale tematiche dedicate al lavoro contadino e pastorale, alle attività domestiche ed artigiane e agli ambienti della casa rurale.
Museo Etnografico Don Pellegrini

La storia del Museo
E’ una delle più importanti raccolte di oggetti di cultura materiale del centro Italia, creata con una lunga e costante opera da Don Luigi Pellegrini, parroco di San Pellegrino dal 1948 al 1990 e dal 1964 anche del vicino paese di Chiozza , allo scopo di testimoniare aspetti ormai quasi completamente scomparsi della civiltà rurale della Valle del Serchio e dell’Appennino tosco-emiliano. Il Museo è nato per la volontà, la tenacia, la sensibilità di Don Luigi Pellegrini che, con tanta modestia e coraggio e con il solo aiuto di alcuni giovani dei paesi di Chiozza e di San Pellegrino, iniziò, sul volgere degli anni ’60, la raccolta.
Di questa andarono a far parte quegli oggetti «inutili e fuori tempo» che il rapido evolversi dei processi produttivi – agricoli ed artigianali – e delle attività domestiche aveva relegato nelle soffitte e nei magazzini.
Don Luigi Pellegrini era cosciente del fatto che la nostra epoca era testimone, troppo spesso indifferente, del tramonto di una civiltà, di un modo di vivere che, quasi senza soluzione di continuità, dalla preistoria giungeva fino a noi e che pochi anni di trasformazioni economiche e sociali stavano radicalmente cambiando. Da qui l’ansia, l’urgenza di non voler perdere le testimonianze del mondo di quelle classi subalterne, la cui vita, il lavoro, le ansie religiose, la festa, la morte, non erano ritenute degne, fino a pochi anni or sono, di essere raccontate e tramandate.
La donazione della raccolta museale alla Provincia di Lucca
Il fondatore sistemò la raccolta nelle stanze del millenario hospitale di San Pellegrino e, nel 1986, la donò all’Amministrazione Provinciale di Lucca, la quale, nel 2006, curò l’attuale allestimento museale, confermando l’impostazione data dal fondatore stesso. Di seguito la Provincia ha provveduto alla manutenzione ed all’adeguamento del contenitore alla sua funzione ed alla valorizzazione culturale e turistica del Museo e del piccolo centro montano di S.Pellegrino in Alpe.
L’area di provenienza degli oggetti comprende in particolare i versanti appenninici garfagnino e modenese-reggiano: ciò rende possibile effettuare interessanti confronti tra processi lavorativi e consuetudini di vita delle due aree che, sebbene confinanti e storicamente accomunate da oltre 400 anni di dominazione estense, hanno mantenuto caratteri sociali, economici e linguistici ben distinti. Il materiale esposto copre un arco di tempo che va dall’inizio del XIX secolo ad oggi; non dobbiamo però dimenticare che molti di questi utensili sono stati di uso comune per secoli. Tali testimonianze di vita e di lavoro del passato, opportunamente restaurate, sono oggi dislocate su di un percorso espositivo articolato in 14 sale tematiche dedicate al lavoro contadino e pastorale, alle attività domestiche ed artigiane e agli ambienti della casa rurale.
+39 0583 417297
info@centrotradizionipopolari.it
Albergo Appennino da Pacetto
Albergo storico ininterrottamente in funzione dal 1221.
Situato nella piazza principale del paese, in posizione panoramica, con vista sulle Alpi Apuane. 48 posti letto, in camere tutte dotate di servizi privati (bagno e/o doccia), televisione, telefono.
L’albergo è dotato di bar, ristorante, sale lettura, sala Tv. I due corpi dell’albergo, che si trovano ai due lati della piazza, sono collegati da un sottopassaggio interno.
Il Ristorante ha menu di stagione e cucina tipica tradizionale, gestito in maniera familiare
Albergo Appennino da Pacetto

Albergo storico ininterrottamente in funzione dal 1221.
Situato nella piazza principale del paese, in posizione panoramica, con vista sulle Alpi Apuane. 48 posti letto, in camere tutte dotate di servizi privati (bagno e/o doccia), televisione, telefono.
L’albergo è dotato di bar, ristorante, sale lettura, sala Tv. I due corpi dell’albergo, che si trovano ai due lati della piazza, sono collegati da un sottopassaggio interno.
Il Ristorante ha menu di stagione e cucina tipica tradizionale, gestito in maniera familiare
+39 0583 649069
Rifugio Burigone
Con 16 posti letto ed una cucina tipica tradizionale il Rifugio Alpino “Burigone” è posto a m. 1.420 s.l.m., nelle vicinanze di San Pellegrino in Alpe, il centro storico più alto dell’Appennino Tosco Emiliano. In un ambiente straordinario, circondato dai faggi, gode di un bellissimo panorama sull’intera catena delle Alpi Apuane.
In questo edificio, fino agli ‘60 hanno abitato ininterrottamente generazioni di allevatori, contadini, pastori.
Persone che con le loro vicende, i loro sentimenti hanno attraversato la storia; hanno visto passare greggi ed eserciti, pellegrini, escursionisti; hanno superato inverni gelidi di neve e tramontana, lasciando che le stagioni dettassero il ritmo della loro vita.
Il lavoro di questa gente giorno, dopo giorno, ha domato il bosco, ha difeso metro per metro il pascolo dove allevare i propri animali, ha curato, che la neve e le piogge non compromettessero il lavoro di anni, ha mantenuto il territorio, ha prodotto il necessario perchè non mancasse mai il cibo per tutta la sua famiglia.
Quella che oggi ci appare improponibile è stata per anni la vita semplice di persone che hanno contribuito a costruire le radici della nostra cultura. A loro va il nostro ringraziamento. Questa struttura, un tempo occasione di un’attività basata sul rispetto tra uomo e ambiente oggi diventa con le stesse motivazioni una nuova opportunità per tutto il territorio. Il recupero dell’edificio del Burigone è stato avviato nel 2007 al fine di riportare la struttura alla piena funzionalità per le nuove finalità di utilizzo. I lavori, nel rispetto delle tipologie costruttive e dei materiali tradizionali, hanno assicurato il mantenimento del perfetto equilibrio tra l’edificio e l’ambiente circostante nel quale è ormai perfettamente integrato. Tutti coloro che sono stati impegnati nei lavori hanno aggiunto alla loro professionalità, la passione di chi realizza un sogno.
Rifugio Burigone

Con 16 posti letto ed una cucina tipica tradizionale il Rifugio Alpino “Burigone” è posto a m. 1.420 s.l.m., nelle vicinanze di San Pellegrino in Alpe, il centro storico più alto dell’Appennino Tosco Emiliano. In un ambiente straordinario, circondato dai faggi, gode di un bellissimo panorama sull’intera catena delle Alpi Apuane.
In questo edificio, fino agli ‘60 hanno abitato ininterrottamente generazioni di allevatori, contadini, pastori.
Persone che con le loro vicende, i loro sentimenti hanno attraversato la storia; hanno visto passare greggi ed eserciti, pellegrini, escursionisti; hanno superato inverni gelidi di neve e tramontana, lasciando che le stagioni dettassero il ritmo della loro vita.
Il lavoro di questa gente giorno, dopo giorno, ha domato il bosco, ha difeso metro per metro il pascolo dove allevare i propri animali, ha curato, che la neve e le piogge non compromettessero il lavoro di anni, ha mantenuto il territorio, ha prodotto il necessario perchè non mancasse mai il cibo per tutta la sua famiglia.
Quella che oggi ci appare improponibile è stata per anni la vita semplice di persone che hanno contribuito a costruire le radici della nostra cultura. A loro va il nostro ringraziamento. Questa struttura, un tempo occasione di un’attività basata sul rispetto tra uomo e ambiente oggi diventa con le stesse motivazioni una nuova opportunità per tutto il territorio. Il recupero dell’edificio del Burigone è stato avviato nel 2007 al fine di riportare la struttura alla piena funzionalità per le nuove finalità di utilizzo. I lavori, nel rispetto delle tipologie costruttive e dei materiali tradizionali, hanno assicurato il mantenimento del perfetto equilibrio tra l’edificio e l’ambiente circostante nel quale è ormai perfettamente integrato. Tutti coloro che sono stati impegnati nei lavori hanno aggiunto alla loro professionalità, la passione di chi realizza un sogno.
+39 05831805849
info@rifugioburigone.it