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Dettagli Percorso

Lunghezza

29km

Difficoltà

E

Durata

6h 45min

Dislivello +

389m

Dislivello -

261m

Quota di partenza

15m

Quota di arrivo

143m

Quota minima

13m

Quota massima

152m

Punto timbro credenziale Altopascio

Suonare campanello.In alternativa sentire Biblioteca Altopascio 100m da questo punto all’interno della Piazza Ospitalieri appena attraversata

Info point Via Francigena San Miniato

Anche alcune strutture convenzionate di zona possono avere il timbro a disposizione

Ponte a Cappiano

L’area risulta frequentata fin dall’antichità, come attestato dal rinvenimento (avvenuto nel 1912) di due lingotti di rame risalenti all’epoca pre-romana in località Tricolle, posta lungo il canale Usciana circa 1 km a nord-est dell’attuale centro abitato. Nella stessa località Tricolle furono poi rinvenuti (nel 1924) un’armilla e un componente di finimenti equini di epoca romana.

L’esistenza del ponte è invece documentata a partire dal primo Medioevo: era gestito dagli Ospitalieri di Altopascio e su di esso transitava l’antica Via Francigena. In particolare nell’itinerario di Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, esso rappresentava la XXIV tappa (Submansio) e la località era allora definita Aqua Nigra, molto probabilmente a causa dell’acqua scura del canale Usciana, allora detto Gusciana, emissario del Padule di Fucecchio.

La località venne menzionata successivamente col nome di Cappianus de Ultra Ponte e quindi Pons ad Cappianum in riferimento all’omonima pieve.

Nel 1325 durante il conflitto fra Firenze e Lucca, il ponte fu distrutto. Successivamente fu ricostruito e poi fortificato con una torre e dotato di ponti levatoi[3]. La struttura era dotata di una chiusa per regolare il deflusso delle acque ma favoriva anche la pesca delle anguille. C’erano inoltre un mulino ed una sega ad acqua per tagliare il legno.

Il Ponte di Cappiano fu studiato anche da Leonardo da Vinci. Nel foglio RLW 12685, il grande artista e scienziato raffigura il ponte evidenziandone la struttura difensiva e, in particolare la torre.

La forma attuale fu edificata nella prima metà del Cinquecento da Cosimo I de’ Medici. In quel periodo vennero costruiti il ponte scoperto e il ponte coperto. Furono aggiunti gli edifici annessi: l’osteria, la ferriera e la casa del provveditore che presiedeva all’amministrazione della fattoria.

Ancora oggi si possono osservare due lapidi, una in latino e una in italiano, che testimoniano questi fatti.

COSIMO MEDICI DVCA DI FIORENZA
HA RIFATTO QVESTO LAGO DA’ FONDAMENTI
PER BENEFIZIO PVBLICO,
ET NON SIA CHI LO DISFACCIA PIV
CON ISPERANZA D’ACQVISTARNE COMMODO AL PAESE
SAPPIENDO OGNI VOLTA CHE S’È DISFATTO
ESSERSI PERDVTO
DI SOTTO L’VSO DELLA TERRA
ET DI SOPRA DELLA PESCAGIONE
SENZA ACQVISTO ALCVNO

[Tratto da wikipedia.it]

Fucecchio

. L’età comunale fu un periodo di intensa crescita in cui Fucecchio ebbe importanza strategica in quanto territorio di frontiera nelle dispute fra Lucca e Firenze, vide le gesta e talvolta ne decise le sorti di Castruccio Castracani. Il 14 dicembre 1330, a seguito di propria istanza, il comune di Fucecchio entrò sotto la potestà della Repubblica Fiorentina e da quella data ne seguì le sorti e i voleri, accettando tra le altre cose anche il Podestà che sarebbe stato designato dalla Signoria. Intorno alla metà del 1300 la crescita demografica fu frenata da una grave pestilenza e la popolazione fu decimata. La ripresa fu lenta e coincise con il ripopolamento delle campagne a partire dal 1500, diventando ancora più rapida dalla seconda metà del 1700. Così, nel 1800, Fucecchio era di nuovo un paese popoloso con le attività principali legate alla manifattura, all’artigianato e al piccolo commercio; ma sarà nel secondo dopoguerra che incontrerà la sua vera “rivoluzione industriale” grazie allo sviluppo dei settori conciario e calzaturiero. Nel XIX secolo la comunità seguì e partecipò alle vicende storiche risorgimentali esprimendosi con una delle figure più importanti dell’epoca, Giuseppe Montanelli. Il 23 agosto 1944 le frazioni di Querce e Massarella furono tra le località colpite dall’eccidio del Padule di Fucecchio nel quale la 26ª divisione corazzata dell’esercito tedesco nazista uccise un totale di 175 civili (di cui uno solo partigiano). Fucecchio fu liberata il 1º settembre 1944 dalla VI Divisione corazzata sudafricana e dalla I Divisione corazzata americana.